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Gli emendamenti alla Legge di Bilancio, tra iperammortamento e (nuovo) credito 4.0

Il Parlamento lavora sulla Legge di Bilancio. Entra nel vivo l’iter procedurale con le proposte di emendamenti, molti dei quali riguardano iperammortamento e credito 4.0. Intanto il MIMIT incontra le associazioni di imprese per disegnare, assieme, il futuro di Transizione 5.0.

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Marianna Capasso

L’esaurimento delle risorse del Piano Transizione 5.0 (prima) e di Transizione 4.0 (poi) ha rappresentato uno scossone per la comunità imprenditoriale. Nel mentre, tra il primo e il secondo comunicato “nefasto”, il 10 novembre 2025 il MIMIT aveva convocato un incontro a Palazzo Piacentini, fissato inizialmente per il successivo martedì 18. E poi spostato al 20 novembre.

L’obiettivo? Discutere le prossime mosse del Piano Transizione 5.0, alla luce del rapido esaurimento dei fondi. E mentre in queste ore il Ministro Urso incontra le associazioni di imprese, arrivano interessanti novità da Montecitorio. Gli emendamenti potrebbero modificare fortemente il Disegno di Legge, con sorprese anche molto positive.

La Legge di Bilancio reintroduce l’iperammortamento

Nel Disegno di Legge, approvato dal Governo, si parlava nuovamente di iperammortamento, all’articolo 94. Una vecchia conoscenza che, dal 2020, aveva ceduto il posto al credito d’imposta. Preferibile, quest’ultimo, per la tempistica di fruizione (immediata e annuale) e per la maggiorazione anche in casi diversi da un reddito positivo.

Tuttavia, dell’iperammortamento ci sono aspetti che non convincono. Partendo proprio dalla prospettata iniziale tempistica limitata al solo 2026. Nel Disegno di Legge di Bilancio si parla di un arco temporale che va dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2026. Con estensione al 30 giugno 2027 (o al 30 settembre 2027, se l’emendamento Romeo dovesse passare).

Questo, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2026 il relativo ordine risulti accettato dal venditore. E che sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione. Tuttavia, dell’iperammortamento piace il quantum delle risorse: 6,3 miliardi di euro.

L’emendamento Calenda e le nuove percentuali per l'iperammortamento nella Legge di Bilancio

Dell’iperammortamento, come presentato dal Governo, conquista, inoltre, soprattutto la rosa di nuove percentuali, con aliquote importanti:

  • 180% per gli investimenti fino a 2,5 milioni di euro;
  • 100% per gli investimenti oltre 2,5 milioni di euro e fino a 10 milioni di euro;
  • 50% per gli investimenti oltre 10 milioni di euro e fino a 20 milioni di euro.

Sulle percentuali, però, al momento non ci sono ancora certezze. Calenda ha infatti presentato un emendamento che le modifica (180, 140 e 120 per cento). Ma che non tiene conto delle maggiorazioni extra per i beni che riducono i consumi energetici, come invece ipotizzato inizialmente. Tuttavia, sono inclusi anche altre tipologie di beni, oltre a quelli presenti negli allegati A e B.

Beni, cioè, che riducano i consumi energetici di almeno il 3%, oppure migliorino l’efficienza dei processi produttivi di almeno il 5%. Aliquote che conosciamo bene, e che abbiamo già sentito in passato, come un mantra che però non ha avuto granché effetto, nel 2025.

Un futuro incerto (ma moderno) per gli Allegati A e B

Nel disegno di Legge approvato dal Governo, si parlava di una revisione della lista di beni agevolabili, precedentemente associata agli Allegati A e Allegati B della Legge 232/2016. E potrebbero essere nuovamente ammessi all’agevolazione anche i beni immateriali, con un successivo decreto direttoriale post Legge di Bilancio.

Nel mentre, però, sembra che tutti vogliano proporre una modifica agli Allegati, con i suggerimenti più disparati. Per aggiornare l’elenco alla luce degli ultimi progressi tecnologici, in tema di digitalizzazione, sostenibilità ed efficienza energetica. Con una possibile maggiorazione se il bene è Made in Europe. Una lista ricca di nuove tecnologie, che rischia però di creare confusione, perdendo di vista l’obiettivo. Vedremo, alla fine, cosa accadrà.

Transizione 4.0: un possibile ritorno?

Intanto, Patuanelli (già Ministro del MIMIT), assieme ad altri, torna a parlare di Transizione 4.0. Con l’emendamento 94.2. Ipotizza la reintroduzione di un credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi – materiali e immateriali (Allegato A e B). Per i beni strumentali (beni materiali 4.0 materiali, Allegato A) le aliquote potrebbero essere:

  • 50% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 30% per investimenti fino a 10 milioni di euro
  • 10% per investimenti fino a 20 milioni di euro.

Per i beni dell’Allegato B (investimenti immateriali 4.0) le aliquote invece scenderebbero al 20%, fino a 1 milione di euro. Potrebbe tornare anche il credito d’imposta, fino al 21 dicembre 2028, per le spese di formazione del personale, a condizione che ci sia una connessione con le competenze 4.0. Per tutti gli altri beni, invece, la percentuale scenderebbe al 10%. Con costi massimi ammissibili rispettivamente di 2 milioni (materiali) e 1 milione (immateriali).

Gli emendamenti alla Legge di Bilancio, tra iperammortamento e (nuovo) credito 4.0 - Ultima modifica: 2025-11-20T15:23:56+01:00 da Marianna Capasso