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Donne e Stem: Comau si fa in quattro

Passione, attitudine, creatività, opportunità: quattro “donne di Comau” raccontano la loro storia e lavoro alle prese con le tecnologie per l’industria, sfatando gli stereotipi occupazionali.

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  • n.4 - Aprile 2024
  • n.3 - Marzo 2024
  • n.2 - Febbraio 2024

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Massimiliano Luce

Le donne sono circa il 30% dei ricercatori del mondo. E meno di un terzo delle studentesse sceglie di studiare materie come matematica e ingegneria all’università. Lo ha rivelato recentemente l’Istituto di Statistica dell’Unesco (UIS).

Questo gap rappresenta un limite rilevante che si ripercuote sul mondo del lavoro e sull’intera società. Specialmente se si pensa che team eterogenei prendono decisioni migliori, sono più innovativi e produttivi.

Il problema che si riscontra oggi è che le materie Stem sembrano scollegate dalla quotidianità. È quindi fondamentale mostrare come le donne contribuiscano in settori a prevalenza maschile già oggi.

È per questo che alcune delle “donne di Comau hanno accettato di mettersi a disposizione attraverso la loro storia e il racconto del loro lavoro alle prese con le tecnologie per l’industria. Un esempio per tutte le ragazze delle nuove generazioni che magari possono avere dubbi o essere indecise ma sentono che le Stem potrebbero essere il proprio percorso di vita.

Ecco, quindi, i profili e le storie di Fariba Madhoohi, Lucrezia Morabito, Leah Wilson e Chiara De Ferrari, che lavorano per Comau in Italia, UK e Germania.

Fariba Madhoohi: "La passione per ciò che fai aiuta"

Fariba Madhoohi

Fariba ricopre il ruolo di Product Manager in Comau, dove collabora da oltre nove anni. È arrivata a Torino dopo la laurea triennale presa nel suo paese, l’Iran, dopo aver intrapreso il percorso nelle Stem come strada ispirata da suo padre, direttore di una fabbrica, dove è cresciuta sviluppando l’amore per questo ambito.

Proprio in Italia Fariba ha conseguito la magistrale e il master in Automation Industry al Politecnico da dove, grazie a una partnership tra azienda e università, ha potuto prendere parte a un tirocinio in Comau con il ruolo di Manufacturing Engineering. Inizialmente la sua attività giornaliera si è svolta in officina lavorando sui processi di produzione a Torino ma anche in Cina e Romania.

Sempre in Comau ha avuto poi modo di crescere specializzandosi su un prodotto specifico, il Mate, l’esoscheletro di cui è oggi product manager. Fariba lavora tutti i giorni con l’esoscheletro che vede quasi come un figlio; anche grazie al suo contributo, infatti, si è trasformato da idea a soluzione presente sul mercato. Tra le sfide maggiori nel suo lavoro c’è proprio quella di voler rendere l’esoscheletro quanto più possibile utile alla comunità in quanto tecnologia che vive a stretto contatto con chi lo indossa che deve portare benefici reali a partire da principi meccanici.

“Oggi ci sono un sacco di donne che in tutto il mondo lavorano in questo ambiente, anche su Linkedin è possibile trovare tantissime professioniste e vedere la loro passione, i loro progetti e successi in questi ambienti”.

Lucrezia Morabito: "È fondamentale non farsi etichettare"

Lucrezia Morabito

Lucrezia Morabito, Product Marketing e prima Data Scientist per Comau, oggi si occupa degli aspetti di marketing relativi alla robotica mobile e alla parte delle rinnovabili.

Le ricadute pratiche delle teorie apprese durante il suo percorso di studi e professionali, è uno degli elementi che Lucrezia ama del suo lavoro, dove non manca creatività. Aspetti che Lucrezia fin dall’inizio dei suoi studi riconosce nelle Stem e in particolare nella matematica. Tanto da laurearsi proprio in Ingegneria matematica, sfatando i pregiudizi per cui si tratta di discipline esclusivamente tecniche.

Il suo percorso continua poi con il master in Industria 4.0 che le permette di ampliare ulteriormente i suoi ambiti di interesse e da cui parte con un apprendistato di alta formazione il suo ingresso in Comau, realtà scelta perché affascinata dal rapporto con l’officina, con gli oggetti fisici dove poteva vedere concretizzati i suoi studi.

In Comau entra poi nel dipartimento di Innovazione Digitale dove si occupa di programmazione, IoT e Progetti Europei. Durante i due anni di master Lucrezia ha ottenuto riconoscimenti dalla comunità scientifica grazie al progetto Digital Twin che unisce la sua tesi di master con l’interesse interno a Comau che ha dato vita, in collaborazione con Comau Usa, ad un progetto cliente di applicazione di questa metodologia basata su raccolta dati, simulazione e aiuto alla produzione. Da qui è nato un paper per una conferenza, l’Ifac Incom 2021 che le ha permesso di ricevere un premio come miglior autore under 30.

Proprio per mettere insieme generi e competenze Lucrezia ha preso parte attiva alla creazione della prima edizione del Master Universitario di II livello “HumanAIze: le scienze umane e sociali per l’intelligenza artificiale” istituito dal Politecnico di Torino e l’Università degli Studi di Torino, per iniziativa dell’Associazione Stem by Women.

Leah Wilson: "Questo lavoro offre molte opportunità"

Leah Wilson

Leah Wilson lavora per Comau UK e ricopre il ruolo di Graduate Project Manager. Leah ha iniziato il suo percorso professionale durante gli studi in ingegneria, con un apprendistato in Comau che le ha permesso di acquisire le competenze necessarie per il ruolo che attualmente ricopre. Oltre a lavorare in questo team Leah sta studiando per una seconda laurea in Manufacturing Engineering con l’obiettivo di migliorare le sue competenze nelle attività Cad e di simulazione, nelle teorie di ricerca e progettazione, nella gestione della produzione e dei processi e nella meccanica dei materiali.

Ad ispirare Leah nella scelta del suo percorso di studi è stata la sua famiglia, in particolare il nonno, ingegnere nell'industria dell'automazione, il padre come ingegnere elettrico e il fratello maggiore. Queste figure maschili hanno portato alla scelta delle discipline Stem e anche lei vorrebbe essere un modello da seguire per le donne più giovani, a partire da quelle della sua famiglia.

Fare un'esperienza di lavoro o un apprendistato anche durante gli studi secondo Leah è un ottimo modo per le persone che vogliono intraprendere questo lavoro perché consente di potersi fare un'idea, in tempi brevi, di quello che questo ambito può offrire.

“Alle donne consiglio di non avere paura a sfidarsi e a uscire dalla propria zona di comfort, perché questo lavoro offre molte opportunità. Non scoraggiatevi e credete in voi stesse”

Chiara de Ferrari: "Avevo delle attitudini e le ho seguite"

Chiara de Ferrari

Chiara de Ferrari è ingegnere meccanico e ricopre il ruolo di Technical Project Leader in Comau Germania. Per Comau si occupa di presentare ai clienti le soluzioni più adatte, anche da un punto di vista tecnico e meccanico. È l’interfaccia dell’azienda con i clienti ed è anche la persona che fa da ponte tra il team di ingegneria e il cliente. Il suo ruolo, quindi, non richiede solo competenze tecniche, ma anche ottime doti comunicative. Chiara è appassionata di auto e ama le materie scientifiche ed è per questo che sceglie di intraprendere un percorso di studi in Ingegneria Meccanica.

Nel 2001, subito dopo la laurea si trasferisce in Germania dove inizia ufficialmente la sua carriera professionale lavorando per diverse aziende del settore automotive, mai in Italia. Dal 2022 al 2007, inizia la sua esperienza in Comau Germania come Mechanical Proposal dove farà ritorno nel 2017 dopo aver lavorato per dieci anni come libera professionista. In Comau ha acquisito competenze nell’ambito delle linee di saldatura, del Body in White Manufacturing e del Powetrain che è l’ambito che segue oggi.

Oggi si occupa principalmente di Powertrain e quindi dei progetti legati alla linea di saldatura per gli assi del motore. Segue soprattutto progetti che riguardano le linee per la produzione di auto elettriche. Un aspetto che le piace del suo lavoro è che nonostante possa apparire un ambito fatto solo di tecnicismi e procedure stabilite richiede invece anche molta creatività.

“Il nostro settore in questo può fare tanto. Comau, ad esempio, ha ideato un progetto per avvicinare i bambini e le studentesse alle materie scientifiche in modo divertente portando in diverse scuole e.DO, un piccolo robot che permette a studenti di tutte le età di imparare e sperimentare i principi base o avanzati di robotica e per provare ad utilizzare i più comuni linguaggi di programmazione. Progetti come questi possono fare la differenza per avvicinare sempre più bambini e bambine alle materie scientifiche”.

Donne e Stem: Comau si fa in quattro - Ultima modifica: 2023-03-07T16:49:34+01:00 da Massimiliano Luce