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Digitalizzazione e sicurezza sul lavoro: a che punto siamo?

In prossimità della "Giornata Mondiale della Sicurezza e della Salute sul Lavoro", celebrata il 28 aprile, Ascom Ums fa il punto sul livello di digitalizzazione dei processi aziendali legati alla sicurezza sul lavoro, grazie ad una ricerca condotta su 551 imprese italiane.

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Massimiliano Luce

Solo un'impresa italiana su sei utilizza la digitalizzazione e l'automazione per almeno uno dei processi aziendali legati alla sicurezza sul lavoro. Lo rivela la nuova ricerca sulla sicurezza negli ambienti di lavoro realizzata per Ascom Ums.

“L’adozione di misure di sicurezza per la protezione del personale è una delle principali priorità aziendali secondo gli intervistati,” afferma Patrich Villa, Head of Channel Sales di Ascom Ums. “Tuttavia, quasi due terzi delle imprese interpellate mostrano ancora scarsa consapevolezza dei vantaggi che la tecnologia può fornire sia in termini di riduzione del rischio per i lavoratori che di conformità alle normative e applicazione delle policy”.

Le iniziative per una maggiore sicurezza

Ad oggi il processo caratterizzato da un maggior livello di automazione e digitalizzazione è l'identificazione delle situazioni di pericolo (9,8%). Seguono il rilevamento di incidenti (8,9%) e la localizzazione di personale in solitaria (3,3%).

La sola adozione di soluzioni digitali e automatizzate non è però sufficiente per gestire in modo efficace la sicurezza sul lavoro. Gli intervistati si stanno impegnando anche in ulteriori aree di azione, in particolare la valutazione del rischio (73,3%), corsi di addestramento sulla gestione delle emergenze e di primo soccorso (68,9%), l’utilizzo di dispositivi di nuova generazione per la protezione individuale (65,6%), la nomina di figure preposte (66,7%) piani di visite e controlli medici per il personale (65,6%), lo sviluppo di corsi di formazione generica (62,2%), e infine il ricorso a consulenti per ispezioni periodiche (57,8%).

Lo scenario nel settore industriale

Da un punto di vista settoriale, le realtà industriali sono quelle più attive, soprattutto nel breve periodo. In generale, le aziende più grandi (oltre 50 milioni di fatturato) si distinguono per una più alta incidenza di iniziative nei prossimi 12-24 mesi, dimostrando una capacità di visione sul medio-lungo periodo. L’impegno delle aziende nelle diverse aree è guidato principalmente dalle normative in materia di sicurezza sul lavoro.

Tuttavia, proprio le normative sono anche il principale ostacolo nella gestione della sicurezza a causa della loro complessità, come dichiarato dal 45,6% degli intervistati. Non sempre le iniziative da svolgere risultano infatti chiaramente definite le iniziative da svolgere. Tra le maggiori criticità rilevate emergono inoltre la scarsa cultura della prevenzione in azienda o nell’intero settore (34,4%) e la mancanza di responsabilità dei lavoratori (24,4%). A evidenziare queste difficoltà, in ordine di priorità, sono in particolare i settori dell’industria e del retail, dove in molti casi l’organizzazione del lavoro è improntata ad un approccio artigianale.

I prossimi investimenti

Per quanto riguarda la propensione agli investimenti, il campione dell'indagine pare più focalizzate sulla digitalizzazione e automazione dei processi che garantiscono continuità operativa ed efficienza rispetto a quelli che supportano la sicurezza del personale. I progetti di digitalizzazione e automazione riguardano infatti principalmente il funzionamento di attrezzature (61% delle risposte) e la manutenzione preventiva (41,9%) e correttiva (20,5%) dei macchinari. Solo una minoranza (16,3%) cita i processi legati alla sicurezza sul lavoro.

“La sicurezza sul lavoro rappresenta un ambito nel quale il potenziale delle soluzioni digitali e di automazione appare ancora inesplorato”, osserva Villa. “Il tema è critico alla luce di fonti di pericolo concrete, insite nella tipologia di attività e nell’ambiente dove le attività sono svolte, ma la scarsa consapevolezza dei benefici che le soluzioni tecnologiche possono offrire, la forte complessità delle norme e la scarsa cultura della prevenzione frenano la digitalizzazione dei processi in questo ambito”.

Che fare?

Secondo gli intervistati, prezzi contenuti (44,1% delle risposte), supporto consulenziale (35,4%) e semplicità d’uso (27%) sono i fattori che potrebbero maggiormente aiutare le aziende ad intraprendere un percorso di digitalizzazione e automazione dei processi a supporto della sicurezza sul lavoro.

È necessario infine che all’interno delle aziende sia favorita una maggiore integrazione tra la divisione IT e le funzioni che si occupano della gestione dei processi operativi, in particolare della sicurezza sul lavoro, per colmare il divario di conoscenza dei vantaggi offerti dagli strumenti di digitalizzazione e automazione a supporto dei processi di produzione, manutenzione di macchinari, trasporto e sicurezza del personale.

Digitalizzazione e sicurezza sul lavoro: a che punto siamo? - Ultima modifica: 2023-04-19T14:04:42+02:00 da Massimiliano Luce