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Crisi climatica: entro il 2050 le imprese dovranno investire 203 miliardi di euro nella transizione green

Chi non interverrà per tempo sui rischi fisici tra trent’anni avrà il 25% in più di probabilità di default rispetto a oggi. È quanto emerge da uno studio sulle Pmi italiane realizzato da Cerved.

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Nicoletta Buora

Le imprese che non adotteranno rapidamente provvedimenti per gestire la transizione climatica, che è tra le cause del dissesto idrogeologico, avranno nel 2050 il 25% in più di probabilità di default rispetto a oggi e il 44% in più di chi invece investe fin da ora.

Non solo: per le aziende ad alto rischio fisico (oltre l’8%, concentrate soprattutto in Emilia Romagna, Toscana, Liguria, Valle d’Aosta e lungo tutto l’Appennino) si prospetta al 2050 una crescita dei costi annui per la ricostruzione di impianti e strutture pari all’1,6% dell’attivo e dei premi assicurativi fino al 3% del fatturato.

A dirlo è uno studio sulle Pmi italiane realizzato da Cerved, che ha preso a esempio il Climate Stress Test promosso dalla BCE per valutare la resilienza delle aziende e delle banche ai rischi climatici.

Gli scenari elaborati da Cerved

Cerved ha integrato gli input forniti dalla BCE con score, modelli e algoritmi di simulazione e proiettato al 2050 i bilanci individuali delle imprese, estrapolando variabili chiave come emissioni, consumi energetici, esposizione al rischio fisico.

Tre gli scenari a confronto:

  • transizione “ordinata” (orderly), che procede in modo regolare e concentra i maggiori investimenti nel primo decennio;
  • “disordinata” (disorderly), in cui gli interventi vengono posticipati nel 2030-40, con costi più elevati nel medio termine;
  • scenario “serra” (hot house), in cui si interviene scarsamente, con un conseguente aumento della frequenza e della severità degli eventi fisici.

L’impegno finanziario per le Pmi per finanziare la transizione anbientale

“Secondo le nostre stime, l’investimento che le Pmi italiane dovrebbero sostenere per finanziare fin da ora il processo di transizione è di circa 203 miliardi di euro entro il 2050, di cui ben 137, cioè il 67%, nei prossimi 8 anni”, commenta Andrea Mignanelli, Ad di Cerved.

“La fetta più consistente riguarda il Nord (73,7 miliardi nel Nord Ovest e 54,8 nel Nord-Est), dove si concentra la gran parte delle attività produttive, ma è al Sud che si deve intervenire subito anche con un adeguato sostegno”.

“Una transizione ‘ordinata’, nonostatne l’alto impatto nel breve termine, rappresenta la scelta migliore considerando gli andamenti economici e le prospettive di rischio, ma richiede la partecipazione attiva di tutti gli attori, dal sistema politico a quello produttivo e bancario”.

Cerved è già in campo per accompagnare il Sistema Paese in questa grande trasformazione con tecnologie, algoritmi e modelli decisionali.

Crisi climatica: entro il 2050 le imprese dovranno investire 203 miliardi di euro nella transizione green - Ultima modifica: 2023-06-09T08:49:00+02:00 da Nicoletta Buora