Un talent show dedicato ai futuri leader dell’innovazione industriale, realizzato dentro una fabbrica digitale, è un format decisamente nuovo, sia per il mondo televisivo, sia per le competizioni tra studenti. Siamo abituati ad hackathon lanciate da imprese, startup competition, insomma gare per studenti e innovatori su business case da risolvere in linea teorica. Ma non siamo abituati a competizioni direttamente in fabbrica né, tantomeno, in un formato televisivo da grande pubblico.
L’intuizione di un talent show da svolgere direttamente in fabbrica per far emergere talenti, in un breve ma intenso percorso formativo gamificato, è venuta al Competence Center CIM di Torino, con l’approvazione del MIMIT e la collaborazione dell’Università degli Studi di Torino e del Politecnico di Torino e delle aziende consorziate, da Leonardo a Michelin, da ThalesAlenia Space a Replay.
"Abbiamo voluto creare un format capace di unire rigore tecnico, sfida creativa e coinvolgimento emotivo, per restituire centralità alla cultura del fare, dell’innovare, del progettare. E tutto questo non poteva che essere fatto a Torino, città che si sta sempre più affermando come fucina di innovazione e di attrazione verso i migliori talenti dell’innovazione", spiega Enrico Pisino, CEO di CIM.
La struttura del Talent nella fabbrica digitale
Grazie a questa iniziativa, sviluppata insieme con lasocietà 4cBranding, sono state organizzate sei puntate, trasmesse a partire dal 5 novembre, su Sky, con tutor e mentor specializzati sia di CIM sia delle realtà consorziate che guideranno i cinque concorrenti, sotto lo sguardo attento di sette giudici tra docenti universitari, imprenditori e manager dell’innovazione.
La giuria si è occupata anche delle selezioni iniziali: i cinque partecipanti sono stati selezionati su 120 candidature giunte da tutta Italia, sulla base delle competenze STEM e con un bilanciamento di genere.
Le registrazioni sono avvenute presso la sede del Competence Center di Torino, che ha due linee pilota 4.0 con tecnologie avanzate: una digital factory e macchine per la stampa additiva.
Nel corso delle puntate i concorrenti affrontano prove di abilità e problemi reali da risolvere al fine di contribuire, attraverso competenze tecniche, visione e soft skill, a trasformare il processo produttivo di un’azienda, da analogica a digitale.
Sono supportati da formatori esperti, mentor e professionisti delle aziende partner del CIM, sviluppando competenze immediatamente spendibili e capacità di leadership in contesti ad alta innovazione. Di fatto hanno affrontato l’automazione di processo, le sfide di sostenibilità, applicazioni industriali di intelligenza artificiale (in particolare, come addestrare un algoritmo per riconoscere due prodotti identici, ma prodotti con tecniche 3D diverse).
Sono stati introdotti al World Class Manufacturing, metodo per una gestione lean, applicato all’assemblaggio di skateboard. Quindi, si sono sfidati a riconoscere materiali e tecnologie utilizzati nella stampa 3D di componenti industriali.
Gli obiettivi di comunicazione e formazione del Talent
L’obiettivo ultimo di questo format innovativo e originale per il settore industriale e la formazione tecnica è quello di dare concretezza alle nuove tecnologie digitali, portandole fuori dalla fabbrica per far appassionare i giovani alla manifattura avanzata, che richiede competenze altrettanto avanzate. E come intercettare i giovani se non attraverso i loro canali di comunicazione? I social per la selezione e una trasmissione televisiva in formato X-Factor tecnologico, per attirarne l’attenzione, l’interesse e riuscire a coinvolgerli.
È anche un modo per parlare di fabbrica digitale al grande pubblico, ai genitori dei futuri lavoratori e agli imprenditori stessi, che ancora non abbiamo affrontato la trasformazione digitale e green né quindi toccato con mano i relativi vantaggi di efficientamento e ottimizzazione.
Inoltre, per i cinque partecipanti è stata l’occasione per fare un corso accelerato sulle applicazioni industriali delle tecnologie digitali, sul lavoro in team e le skill tecniche ma anche manageriali necessarie a gestire tecnologie integrate.
Tutti e cinque riceveranno il diploma di “Innovation Talent”, un attestato che certifica l’acquisizione di competenze avanzate in ambito tecnologico e organizzativo, immediatamente spendibile sul mercato manifatturiero italiano o internazionale. Mentre per il migliore secondo la giuria, ci sarà un contratto assicurato. Gli altri avranno fatto una esperienza comunque unica e si saranno fatti conoscere da aziende fortemente innovative.
"CIM Innovation Talent 2025 rappresenta una svolta culturale prima ancora che formativa e nasce come risposta strategica alla necessità di valorizzare competenze specialistiche e interfunzionali, necessarie per la competitività della nostra industria manifatturiera", aggiunge Pisino.
"L’esperienza, emozionante e condivisa, vissuta attraverso questo talent dimostra come la dinamicità del nostro centro di competenza possa giocare un ruolo importante nella società industriale moderna, dove contano la preparazione, l’esperienza ma anche l’attitudine al problem solving, ossia saper gestire problematiche o sfide tecnologiche che anche la migliore macchina intelligente non è in grado di risolvere".
