Nel 2011 l'export dell'industria alimentare italiana è cresciuto del 10,3% e le previsioni per il 2012 sono buone. Inoltre le aziende Italiane tengono anche le quote sul difficile mercato interno. Al punto che la bilancia commerciale dei prodotti tipici del Made in Italy registra un saldo positivo di 7 miliardi di euro. Sono questi i dati più incoraggianti emersi nel corso di Cibus, il Salone Internazionale dell'alimentare italiano.
Non sono però mancati i richiami alla necessità di integrare una serie di attività mirate all'internazionalizzazione di enti governativi e non, così come alla capacità di veicolare i prodotti italiani nella grande distribuzione estera. Il tutto senza dimenticare l'importanza della lotta contro i prodotti contraffatti e il cosiddetto “italian sounding”.
L'attenzione all'export, in particolare, è confermata dal fatto che sono triplicate le prenotazioni dei buyer provenienti dai Paesi emergenti, dalla Cina al Brasile, e dai mercati di sbocco storici.
Il tutto a favore di un' “industria alimentare italiana che”, ha ricordato Filippo Ferrua, presidente di Federalimentare, “è fatta di 6.500 medie e piccole imprese che impiegano 410mila lavoratori e genera 130 miliardi di euro di fatturato, rappresentando la seconda realtà manifatturiera del Paese e producendo l'8,1% del Pil”.
Il mondo mangia italiano
Ancora in crescita l'export dell'industria alimentare
