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Disperati mai

Già 26 i suicidi di imprenditori oppressi dai debiti e dai difficili rapporti con il Fisco

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Massimiliano Cassinelli

Dall'inizio di quest'anno sarebbero già 26, ma il dato appare in continuo aumento, i suicidi di imprenditori causati dalla crisi economica. Un numero impressionante e che, secondo le statistiche, sta colpendo soprattutto il Nord-Est del Paese.
In particolare, secondo i dati diffusi dalla Cgia di Mestre, il 49,6% delle aziende chiude i battenti entro i primi 5 anni di vita. Secondo Giuseppe Bortolussi, segretario dell'associazione, “la grave difficoltà che stanno vivendo le imprese, soprattutto quelle guidate da neoimprenditori, è causata da tasse, burocrazia, ma soprattutto mancanza di liquidità”. A peggiorare la situazione concorre, indubbiamente, la mancanza di un'adeguata preparazione di quanti si inventano imprenditori senza le necessarie competenze. Ma anche i titolari di aziende ampiamente affermate sottolineano come, oltre alla crisi del mercato, le aziende italiane debbano scontrarsi con burocrazia, regime fiscale oppressivo e assenza di finanziamenti. Una situazione ulteriormente aggravata dai lunghi tempi nei pagamenti della Pa e, contemporaneamente, dai ritardi nella restituzione dei crediti Iva. Tutte situazioni che, insieme, stanno portando numerose persone alla scelta estrema.
Parte da queste considerazioni l'iniziativa “Disperati Mai”, promossa da Radio24, che venerdì 27 aprile dedicherà l'intera giornata al racconto delle storie di imprenditori, artigiani e professionisti in difficoltà. Proponendo anche alcuni suggerimenti per fronteggiare la situazione. L'obiettivo principale, però, è quello di denunciare le difficoltà oggettive, per stimolare la politica a intraprendere azioni concrete.

Disperati mai - Ultima modifica: 2012-04-26T09:02:23+02:00 da Massimiliano Cassinelli