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L'anno dei fallimenti

Nel 2011 si sono registrati 11.615 fallimenti e le aziende segnalano che devono attendere 180 giorni per ottenere il pagamento dalla Pa

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Massimiliano Cassinelli

Il 2011 si è chiuso con un dato impressionante: 11.615 fallimenti. É questo il consuntivo, reso noto dalla Cgia di Mestre, che sottolinea la fase di emergenza attraversata dal mondo imprenditoriale italiano. Mai, in passato, si era registrato un così elevato numero di insolvenze. Una situazione che colpisce, oltre agli imprenditori, soprattutto le migliaia di dipendenti e fornitori che fanno riferimento alle aziende costrette a portare i libri in tribunale.
Secondo i dati diffusi, dal punto di vista numerico, la situazione peggiore è quella della Lombardia, con 2.600 fallimenti dichiarati, seguita dal Lazio (1.215 aziende fallite), dal Veneto (1.122) e dall'Emilia Romagna (1.008). La regione più virtuosa, da questo punto di vista, è la Valle d'Aosta, con “sole” 9 aziende fallite. Anche se i dati devono essere letti sulla base percentuale delle realtà economiche presenti in ogni regione.
Secondo la stessa Cgia, oltre alla crisi del mercato, le cause di questa situazione vanno ricondotte alla “stretta creditizia, ai ritardi nei pagamenti e al forte calo della domanda interna”. Cause ribadite, il 3 aprile, anche da Confindustria nel corso dell'audizione sul Dl “Banche” in commissione Industria al Senato: “Per ottenere una pagamento dalla Pa le aziende italiane hanno atteso 180 giorni nel 2011 (erano 128 nel 2009). In altre economie avviene il contrario: i tempi di pagamento della Pa si sono ridotti in Francia a 64 giorni (da 70) e in Germania a 35 giorni (da 40)".

L'anno dei fallimenti - Ultima modifica: 2012-04-05T11:16:32+02:00 da Massimiliano Cassinelli