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Cina, nuovi scenari nel settore macchine

Dal Rapporto sulla Cina nel 2010, realizzato dalla Fondazione Italia Cina, qualche spunto sulle opportunità di business nel settore dei macchinari industriali

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Riccardo Tambini

"Fino a poco tempo fa la Cina rappresentava soprattutto una piattaforma di produzione, approvvigionamento ed esportazione, oggi è sempre più rilevante quale fonte di investimenti diretti esteri e per il fatto che vi risiede una popolazione dinamica e imprenditoriale che rappresenta un quinto del pianeta e ha la possibilità di studiare, viaggiare, investire e lavorare all'estero”. È quanto si legge nella prefazione a 'La Cina nel 2010 - Scenari e prospettive per le imprese', il Rapporto pubblicato dalla Fondazione Italia Cina, che rileva come il quadro complessivo dell'economia cinese possa dirsi ancora positivo. I dati mostrano, infatti, che nel 2009 la Cina ha registrato una crescita quasi in linea con la media degli ultimi trent'anni, fungendo da motore dell'economia globale in una fase di contrazione delle economie sviluppate. Inoltre, il Paese ha saputo rispondere alla crisi in maniera rapida, efficace e vigorosa, con un piano di stimolo senza precedenti (circa il 14% del Pil cinese), che ha consentito di far ripartire l'economia già dal secondo trimestre del 2009, nonostante il forte calo delle esportazioni dovuto a un crollo della domanda nei suoi principali mercati. Quali settori offrono opportunità a chi vuole investire in Cina? Il comparto dei macchinari, già da qualche tempo polo d'attrazione per i capitali stranieri, ha ancora qualcosa da dire.

La tendenza è produrre in loco
Secondo la China Machinery Industry Federation  la produzione di macchinari cinesi ha fatto registrare una crescita del 7% nel primo semestre del 2009, il dato più basso degli ultimi tre anni. Per il 2010, però, è previsto un +15%.
Gli incentivi del Governo sugli acquisti di attrezzature e macchinari industriali resteranno l'elemento principale di stimolo alla crescita. In particolare, secondo il Centro Studi per l'Impresa della Fondazione Italia Cina, gli incentivi riguarderanno più le macchine realizzate in Cina, sia da aziende locali sia da multinazionali presenti sul territorio. A questo proposito va detto che la localizzazione in Cina di stabilimenti produttivi da parte di operatori internazionali rappresenta ormai un terzo circa della produzione totale di macchinari in territorio cinese. Nel periodo 2008/2009 sempre più aziende straniere hanno scelto la Cina per localizzare le proprie attività produttive, seguendo una tendenza che si prevede continui anche per il 2010. In diversi settori, quali l'edilizia, le attrezzature per la produzione, le macchine per la stampa, il packaging e il tessile, le aziende multinazionali stanno cercando nuovi modi per raggiungere i clienti nel segmento medio. In generale, poi, gli operatori stranieri stanno cercando di ridurre le vendite di macchine importate e di rispondere alla domanda locale con soluzioni realizzate negli stabilimenti cinesi.

Settori da monitorare
Il Rapporto individua, tra gli altri, due macrosettori che possono offrire interessanti opportunità per i produttori di macchine: l'industria delle macchine utensili di fascia alta e il settore dei macchinari usati nell'ambito dei progetti per la tutela ambientale.
Nel primo insieme rientrano sia le macchine a cinque assi e quelle per lavorazioni ad alta precisione, la cui domanda è trainata in particolare dal settore aviazione/avionica, sia i macchinari a controllo numerico di fascia alta, che hanno minori requisiti di precisione ma esigenze più spinte sul fronte dell'automazione. In questo secondo sottogruppo, infatti, il miglioramento degli standard qualitativi dei produttori cinesi offrirà maggiori chance alla vendita di macchine più avanzate, mentre l'aumento del costo del lavoro indurrà i responsabili della produzione a premere l'acceleratore sull'automazione dei macchinari impiegati nei loro stabilimenti.
Nell'ambito dei progetti per la tutela ambientale, invece, le opportunità interessano motori, riduttori e componenti per turbine eoliche, attrezzature per centrali idroelettriche e impianti di trattamento delle acque. Per quanto concerne il primo sottoinsieme di prodotti, la maggiore domanda di turbine eoliche più grandi ed efficienti potrebbe rappresentare un'opportunità per l'import di macchinari con applicazioni high end e ad alta velocità. Sul fronte delle attrezzature per le centrali idroelettriche, invece, le chance sono collegate all'intenzione della Cina di aumentare la produzione e il consumo di energia idroelettrica con la realizzazione di piccole centrali, con capacità installata inferiore a 25.000 kW. Infine, macchinari e automazione potranno trovare nuovi sbocchi nell'ambito del trattamento acque: la Cina ha annunciato, a questo proposito, l'obiettivo di trattare circa il 70% delle proprie acque di scarico, riducendo gli inquinanti del 10%. Nelle sole fasce costiere sono in costruzione 145 impianti di trattamento delle acque reflue.

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Un futuro ricco di sfide
Le ultime proiezioni del Fondo Monetario Internazionale stimano per la Cina, nel 2011, una crescita del 9,7%. Le previsioni, per le economie avanzate, si fermano al 2,4% e per l'economica globale al 4,3%. La Cina, al 127° posto nella classifica per reddito pro capite con 2.940 dollari Usa, un sedicesimo circa rispetto agli Stati Uniti, supererà nel corso del 2010 il Giappone e diventerà la seconda economia del mondo.
A fronte di questi numeri, il Paese dovrà però affrontare grandi sfide nei prossimi anni. Ciò non sorprende, se si pensa a come, quella cinese, sia un'economia in transizione su più fronti: da pianificata a liberista, da agricola a industriale, solo per citarne alcuni.
Come si legge nella prefazione del Rapporto, lo sviluppo economico “ha causato rilevanti danni ambientali, ma anche una maggiore coscienza sulla necessità di trovare un equilibrio tra le odierne esigenze di crescita economica e la necessità di tutelare le future generazioni”. Accanto alle criticità collegate alla riforma del sistema sanitario, finalizzata a estendere l'assistenza di base a tutti i cittadini in maniera paritaria e di assicurare cure e farmaci a costi sostenibili, il Paese dovrà fare i conti anche con il rapido invecchiamento della popolazione che, citando ancora il Rapporto, “determinerà rilevanti conseguenze sociali ed economiche, in particolare la difficoltà di creare un sistema pensionistico accessibile”.
In generale, poi, la crescita in Cina dovrà garantire l'occupazione e soddisfare le aspettative dei sempre più numerosi cittadini che frequentano gli studi superiori. “La stabilità politica e macroeconomica e i maggiori investimenti in welfare, istruzione, sanità, contribuiranno a diminuire il risparmio precauzionale della popolazione, liberando risorse per i consumi privati e contestualmente a ridurre il ruolo degli investimenti e delle esportazioni nette quali principali fonti di crescita dell'economia cinese”.

Cina, nuovi scenari nel settore macchine - Ultima modifica: 2010-07-07T17:14:11+02:00 da Lucia Favara