Oggi, le architetture gestionali basate su intelligenza artificiale possono superare colli di bottiglia e resistenze ancora molto diffusi nelle PMI, a discapito dell’ottimizzazione e dell’efficientamento che gestione dei dati e misurazione puntuale possono portare.
"Le difficoltà principali a una effettiva transizione a un modello di business data-driven sono la mancanza di dati strutturati e integrabili tra loro, la scarsità di risorse per la creazione di un database affidabile, la pressione dei tempi di consegna, una scarsa cultura della valorizzazione del dato e anche la rigidità e i costi dei gestionali disponibili, più pensati per grandi organizzazioni che per PMI", racconta Michela Andreolli.

Ingegnere gestionale, la giovane startupper (27 anni) si è specializzata alla European School of Management and Technology di Berlino con un Master of Science e, dopo esperienze internazionali in Amazon, Sap e Google, ha deciso di realizzare qualcosa di proprio per il mercato produttivo italiano, che fosse a misura delle PMI che sono la colonna portante del nostro PIL.
Michela è la fondatrice e Ceo di Arke, piattaforma digitale basata su AI per una gestione integrata delle piccole e medie imprese manifatturiere.

Nel 2024 nasce Arke, il gestionale dinamico, configurabile senza codice grazie all’intelligenza artificiale, all’interno di Vento Venture Builder, il programma finanziato da Exor che sostiene la nascita e lo sviluppo di nuove realtà imprenditoriali ad alto potenziale.
Grazie a 1,7 milioni di euro raccolti da investitori internazionali (Dig Ventures) e nazionali (Vento Ventures, 2100 Ventures e Ithaca), nell’ultimo anno Arke ha accelerato lo sviluppo della piattaforma, creando un team di 8 persone.
Il progetto prende forma anche con la collaborazione di alcune aziende manifatturiere italiane in campo tessile e nella pelletteria accessoristica, che cercavano strumenti flessibili e rapidi per governare la crescita con un servizio efficiente e di qualità.
Abbiamo raggiunto Michela Andreolli a New York, in videocall, per rivolgerle qualche domanda.
Da cosa nasce il progetto Arke?
Dal voler ottimizzare i flussi interni, la qualità del servizio e il business delle nostre PMI, che rappresentano il 15% del PIL italiano, con soluzioni facili, accessibili e adattabili alle loro differenti esigenze. Lavorando nelle grandi imprese Tech avvertivo la frustrazione di non essere veramente d’aiuto ad aziende più piccole, benché oggi le tecnologie lo permettano. Tuttavia, le PMI sono molto resilienti e reattive quando i mercati cambiano e fanno sempre più parte di filiere guidate da grandi aziende che richiedono dati, trasparenza e sostenibilità nei flussi, per cui le PMI stesse vanno aiutate a rimanere centrali e competitive sul mercato.
Dove ha trovato la soluzione?
Abbiamo fatto leva sulle potenzialità dell’AI. Uno dei principali problemi delle aziende meno strutturate, come è emerso dalle oltre 300 interviste che ho svolto con imprenditori italiani, è l’eterogeneità dei dati che provengono da fonti e software che non si parlano fra loro. Di conseguenza, questi dati sono poco sfruttati e poco valorizzati in una logica integrata, oppure richiedono molto tempo per essere recuperati, sottraendo risorse ad altre attività a maggior valore, rallentando la risposta al mercato e dando, spesso, risposte parziali.
Che tipo di rivoluzione gestionale consente l’AI?
Nella nostra architettura a grafi (nodi logici), l’AI agisce su tre livelli con “Agenti digitali” (AI Agents) dedicati. A un primo livello i nodi principali, che in un’azienda manifatturiera sono gli acquisti, la produzione, il magazzino e le vendite, grazie a una configurazione automatica e flessibile “no code”, possono interagire in base a come funziona l’azienda e alle sue necessità, che vengono fornite al sistema in forma dialogica. A un secondo livello, il sistema raccoglie i dati destrutturati da fonti e canali diversi (immagini, mail, messaggi) e li inserisce nell’architettura digitale, creando le dovute correlazioni. Arke agisce da chatbot intelligente, che mette a disposizione in tempo reale le informazioni ai diversi operatori, dagli acquisti ai commerciali, passando per produzione e magazzino. Infine, a livello gestionale, un motore di machine learning offre raccomandazioni e suggerimenti di produzione, approvvigionamento e magazzino, a seconda degli obiettivi di ottimizzazione forniti via via dagli interlocutori.
Come si rapporta Arke con i gestionali tradizionali? È un software in più o può sostituirli?
Arke può sostituire o integrarsi con sistemi gestionali preesistenti (ERP, MES, MRP, WMS, tool interni) e può essere implementata, mediamente, in tre settimane. Infatti, le aziende possono configurare il sistema senza scrivere codice, trasformando processi complessi in micro-decisioni facilmente gestibili. La tecnologia è modulare e flessibile: ogni processo è attivabile con un click e modificabile in qualsiasi momento, adattandosi alle esigenze in evoluzione dell’azienda.
In che fase vi trovate ora?
Dopo l’esperienza con le prime aziende, con cui abbiamo sperimentato e costruito Arke, ora stiamo portando a conoscenza delle PMI italiane la nostra soluzione, già sperimentata e testata con Hatfil e Ma.Pel Pelletteria. Hatfil, da trent’anni terzista nella produzione di filati, quando decide di entrare sul mercato con un proprio marchio sente subito il bisogno di avere il controllo puntuale e integrato di codici, commesse, produzione, magazzino, vendite. In Arke trova la soluzione concreta per rispondere alle esigenze dei suoi venditori e ora risparmia 15 ore settimanali nell’inserimento manuale di dati dentro il sistema gestionale ed è molto più rapida nelle risposte al mercato. Ma.Pel Pelletteria, a sua volta, azienda toscana che rappresenta l’eccellenza artigianale italiana nel mondo del lusso, ha trovato in Arke uno strumento capace di riflettere i propri valori di precisione, cura e passione. L’esperienza dell’azienda e il suo approccio concreto al lavoro hanno contribuito in modo determinante a plasmare Arke, rendendola una soluzione ancora più vicina alle reali esigenze delle aziende manifatturiere italiane. Oggi Arke è utilizzata in tutti i reparti di Ma.Pel, dagli acquisti al magazzino fino alla produzione, permettendo a tutti di risparmiare tempo e dedicarlo al cliente, alla qualità dei prodotti e alla continua ricerca dell’eccellenza.
Un'ultima curiosità, perché la scelta della parola Arke per il nome della piattaforma?
Il nome deriva dal greco Arké, principio primo da cui discende la molteplicità dei fenomeni. Abbiamo individuato i nodi principali di un'impresa, i quali interagiscono fra loro in modo dinamico in molteplici combinazioni possibili che l’intelligenza artificiale riesce a gestire e governare, in collaborazione con gli operatori.
