Negli ultimi anni la cybersecurity è passata dall’essere un tema marginale nelle agende delle aziende manifatturiere, a diventare un asset prioritario, soprattutto per il tessuto industriale italiano. L’evoluzione congiunturale dei mercati, l’aumento esponenziale degli attacchi informatici e il loro impatto diretto sulla continuità produttiva hanno reso evidente una verità: senza difese digitali solide, i processi industriali rischiano di fermarsi da un momento all’altro.
Per le aziende manifatturiere, e in particolare quelle industriali, cuore pulsante del Made in Italy, la sfida è duplice. In primis, occorre comprendere che la minaccia non riguarda più soltanto le grandi multinazionali. E poi è necessario adottare una visione strategica della cybersecurity, capace di coniugare tecnologia, compliance normativa e formazione del personale.
In questo scenario, TeamSystem Cybersecurity si propone come un partner in grado di accompagnare le aziende lungo un percorso evolutivo, mettendo a disposizione soluzioni semplici e comprensibili, che analizzano la sicurezza informatica dell’azienda e forniscono istruzioni comprensibili su come procedere e progettate per proteggere i loro processi industriali.
Perché le aziende manifatturiere non possono più ignorare la cybersecurity
Il settore manifatturiero italiano è un obiettivo primario per i criminali informatici. Secondo il rapporto Clusit 2025, nonostante il nostro Paese rappresenti il 6% degli obiettivi a livello globale, il settore manufacturing è al primo posto per numero di attacchi subiti in Italia. Un quarto degli attacchi globali a questo settore ha infatti avuto come bersaglio aziende italiane.
Sempre secondo i dati Clusit, in Italia il settore manifatturiero è stato gravemente colpito nel 2024. In particolare, si è registrato un aumento degli attacchi del 83% rispetto al primo semestre del 2023.
Malware e ransomware continuano a essere le tecniche di attacco predominanti. Gli attacchi DDoS (Distributed Denial of Service) sono in aumento, con un impatto significativo sull'operatività. L'ingegneria sociale e il phishing restano vulnerabilità critiche.
Anche l'integrazione di sistemi IT e OT (tecnologia operativa) e la gestione della supply chain rappresentano punti critici. Il 62% delle aziende manifatturiere ha segnalato attacchi ai propri sistemi IT-OT integrati.
In particolare, gli ambienti OT e IIoT sono diventati bersagli facili per malware avanzati capaci di penetrare negli asset critici di produzione. Come confermato dal Consorzio PI Italia, a livello globale si è registrato un aumento del 27,4% degli attacchi informatici nel settore OT, con un incremento del 15% in Italia rispetto al 2024. Qui la minaccia più grave è data dai ransomware industriali, cresciuti dell’87% nella prima parte del 2025. Il 75% degli incidenti ha causato interruzioni parziali delle operazioni, mentre uno su quattro ha comportato il blocco completo della produzione.
Continuare a considerare la sicurezza informatica come un costo accessorio è quindi un errore che le aziende non possono più permettersi. La realtà è che ogni minuto di fermo non pianificato costa in termini di produzione, reputazione e fiducia dei clienti.
Da Muscope a TeamSystem Cybersecurity: il nuovo volto della protezione industriale
Per rispondere a queste sfide, TeamSystem ha scelto di investire in modo deciso sulla sicurezza digitale. Nell’ottobre 2024 ha acquisito Muscope, una realtà specializzata in cybersecurity che aveva sviluppato soluzioni avanzate.
Oggi l’offerta di TeamSystem si articola su due livelli. Da un lato TeamSystem Cybersecurity, pensata per le PMI che hanno bisogno di un supporto concreto e di un consulente capace di guidarle passo dopo passo nella gestione della sicurezza digitale. Dall’altro, Muscope|Risk, che rimane a disposizione delle realtà più strutturate, con esigenze tecniche e progettualità di maggiore complessità.
Il vantaggio per le imprese, soprattutto quelle manifatturiere, è duplice. In primo luogo, hanno la certezza di contare su un partner che ha incorporato anni di know-how specialistico. Inoltre, hanno la garanzia di una piattaforma che non è un prodotto statico, ma un servizio in costante evoluzione, pensato per scalare in base alle esigenze. In altre parole: una soluzione accessibile, ma con la solidità di un grande player.
Impatto sui sistemi di automazione industriale
Chi lavora in fabbrica sa che pochi minuti di fermo linea possono trasformarsi in ore di caos organizzativo. Nel mondo dell’automazione industriale, un attacco informatico non si traduce soltanto nella perdita di dati, ma spesso nella compromissione dei sistemi di controllo industriale. Parliamo di PLC o SCADA che, se compromessi, possono costringere allo stop intere catene di montaggio.
Il quadro italiano è preoccupante. Nel 2024 il 53% degli attacchi registrati ha avuto una severity classificata come High, mentre un ulteriore 9% è stato considerato Critical, con impatti devastanti. Questo significa che la maggior parte degli incidenti ha effetti gravi, se non gravissimi, sui processi delle aziende coinvolte.
I costi nascosti sono spesso sottovalutati. Non parliamo solo di riscatto richiesto dai ransomware, ma di ore-uomo perse per interventi d’emergenza, straordinari per ripristinare i sistemi, ritardi nelle consegne, perdita di commesse. In un settore dove la competitività si gioca sulla puntualità e sulla qualità, ogni vulnerabilità può diventare un punto debole strategico.
Quadro normativo e linee guida operative: NIS2 e IEC 62443
A rendere ulteriormente più complesso lo scenario, entrano in gioco le normative. La Direttiva europea NIS2, recepita in Italia con il Decreto Legislativo 138/2024, ha ampliato il perimetro dei soggetti coinvolti includendo molte aziende, chiamate ora a rispettare nuovi obblighi di risk management e di notifica degli incidenti.
Parallelamente, nel settore dell’automazione industriale assumono sempre più rilevanza gli standard IEC 62443, che definiscono le best practice per la messa in sicurezza di sistemi ICS e SCADA. L’obiettivo è creare un linguaggio comune che consenta di valutare i livelli di sicurezza richiesti (SL-T) e quelli effettivamente raggiunti (SL-A) negli impianti.
In pratica, questo significa per le aziende dover affrontare audit periodici, investire in certificazioni e documentare ogni misura di sicurezza implementata. Una sfida culturale, oltre che tecnica, che trasforma la cybersecurity da “optional” a prerequisito per operare in un mercato regolato.
Best practice operative per la resilienza dei processi industriali
Proteggere una linea produttiva non è un compito che si risolve con l’installazione di un firewall. Richiede un approccio integrato, che unisca monitoraggio, automazione e consapevolezza. Alcune best practice si stanno affermando come standard imprescindibili:
- Monitoraggio continuo e threat intelligence: integrare sistemi capaci di analizzare in tempo reale ciò che accade nei network industriali, individuando comportamenti anomali prima che diventino incidenti.
- Automazione della risposta: strumenti come EDR e XDR permettono di isolare automaticamente le minacce e avviare processi di remediation, riducendo drasticamente il tempo medio di risposta.
- Formazione mirata: secondo NIS2, il training sulla sicurezza deve coinvolgere tutti i dipendenti, compresi gli operatori di linea. Spesso è proprio un clic avventato a innescare la catena dell’attacco.
L’elemento chiave resta la cultura della sicurezza. Non si tratta solo di installare strumenti tecnologici, ma di diffondere pratiche quotidiane che riducano il rischio. Una password gestita in modo corretto o un accesso verificato con MFA possono fare la differenza tra un tentativo bloccato e un disastro annunciato.
Cosa fa TeamSystem per la cybersecurity delle aziende manifatturiere
È in questo contesto che entra in gioco TeamSystem Cybersecurity, pensata come una piattaforma as-a-service scalabile, in grado di adattarsi tanto alle esigenze di un’azienda di medie dimensioni quanto a quelle di una realtà più strutturata.
Tra le feature principali troviamo:
- Monitoraggio continuo di rete e asset, per avere una visione costante dello stato di salute digitale dell’azienda.
- Reportistica semplificata, concepita per essere comprensibile anche al management non tecnico.
- Alerting proattivo, che segnala vulnerabilità e minacce prima che possano compromettere la produzione.
Per CIO e CISO delle aziende manifatturiere, i benefici sono tangibili: riduzione del tempo medio di remediation, centralizzazione dei controlli di accesso, compliance automatizzata con le normative vigenti. Ma il valore più grande sta nella tranquillità di poter affrontare la trasformazione digitale e l’automazione industriale senza il timore costante di un attacco informatico che blocchi la produzione.
La cybersecurity non è più un tema da delegare, né un lusso che solo le grandi aziende possono permettersi. Per le aziende manifatturiere, proteggere i propri processi industriali significa garantire la continuità del business, preservare la fiducia dei clienti e rimanere competitivi in un mercato globale sempre più esigente.
Investire oggi in soluzioni come TeamSystem Cybersecurity non è semplicemente una scelta tecnologica: è una strategia di sopravvivenza e di crescita, che permette alle imprese italiane di affrontare il futuro con maggiore sicurezza e resilienza.
