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Resilienza digitale: strategie per difendersi dalle nuove minacce cyber

Nel 2025 la cybersecurity affronta sfide senza precedenti, tra AI offensiva, attacchi alle infrastrutture critiche e normative sempre più stringenti. Scopriamo come aziende e organizzazioni possono proteggersi grazie a un approccio strutturato, all’importanza del SOC e ai servizi MDR.

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Nicoletta Buora

Siamo già oltre la metà del 2025 e il panorama della cybersecurity continua a evolversi a un ritmo incalzante.

Le minacce guidate dall’intelligenza artificiale stanno diventando la nuova normalità, con un aumento di attacchi mirati a infrastrutture critiche e sistemi industriali, mentre le normative europee si rafforzano per alzare gli standard minimi di protezione e resilienza digitale.

In questo contesto, la domanda che molte aziende si pongono è: come affrontare con efficacia uno scenario in cui phishing evoluto, furto di credenziali e cloud exploitation si affiancano allo sfruttamento dell’AI a scopo offensivo?

Secondo Cristina Mariano, Country Manager Italia di Advens, la chiave è nell’approccio proattivo: “Investire oggi nella sicurezza significa proteggere la continuità operativa di domani. Ogni passo verso la cyber resilienza è un passo verso la fiducia”.

Dalla prevenzione alla risposta: un percorso di resilienza

La costruzione di una difesa solida parte da una valutazione accurata della postura di sicurezza: identificare vulnerabilità, mappare i dati sensibili e verificare l’allineamento a normative come la Direttiva NIS2 è il primo passo per ridurre i rischi.

Le simulazioni di attacco permettono poi di testare i meccanismi di difesa in scenari realistici, mentre la formazione costante dei dipendenti rimane un pilastro imprescindibile. L’errore umano, infatti, continua a rappresentare uno dei principali vettori di ingresso per i cybercriminali.

Altro tassello fondamentale è disporre di un piano strutturato di risposta agli incidenti, in grado di definire ruoli e responsabilità per contenere l’impatto di un attacco e ripristinare rapidamente la normalità.

A questo si aggiunge il valore delle esercitazioni immersive, che simulano crisi reali per mettere alla prova processi, team e capacità di coordinamento.

Il ruolo centrale del SOC per la cyber resilenza

Se prevenzione e formazione sono essenziali, il vero salto di qualità arriva con il Security Operation Center (SOC), che rappresenta il cuore pulsante della difesa di un’organizzazione.

Il SOC assicura un monitoraggio continuo su tutti i perimetri – endpoint, cloud, OT e infrastrutture critiche – offrendo una visibilità integrata che consente di rilevare tempestivamente le minacce, reagire agli incidenti e rafforzare la resilienza complessiva.

Che sia interno o erogato in modalità as a service, resta uno strumento imprescindibile per garantire la continuità operativa.

Servizi MDR: la risposta gestita alle minacce

Molte realtà, però, non dispongono di risorse interne sufficienti per presidiare un SOC 24/7. In questi casi i servizi MDR (Managed Detection and Response) rappresentano la soluzione ideale: un team esterno di esperti che monitora costantemente i sistemi, individua attività sospette e interviene attivamente per contenere e neutralizzare le minacce.

Questi servizi combinano tecnologia avanzata e competenze specialistiche, offrendo alle organizzazioni non solo la capacità di rilevare gli attacchi, ma anche quella di rispondere in modo efficace, senza dover sostenere i costi di un SOC interno completo.

Resilienza digitale: strategie per difendersi dalle nuove minacce cyber - Ultima modifica: 2025-09-01T10:02:00+02:00 da Nicoletta Buora