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Consumi di acqua industriali: sfide e opportunità

L’industria italiana consuma quasi un quinto dell’acqua prelevata ogni anno. Ridurre gli sprechi è una priorità, ma le nuove tecnologie aprono la strada a soluzioni sostenibili ed efficienti.

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Massimiliano Luce

I consumi di acqua nei processi industriali rappresentano una delle grandi sfide ambientali del nostro tempo. In Italia, quasi un quinto dell’acqua prelevata ogni anno è destinato all’industria, con un impatto diretto sulla sostenibilità del sistema idrico nazionale. Ma accanto a impianti obsoleti e sprechi diffusi, emergono oggi soluzioni tecnologiche in grado di ridurre drasticamente il fabbisogno idrico, aprendo nuove opportunità per un’industria più efficiente e resiliente.

Secondo l’ultimo rapporto Ispra, oltre 4 miliardi di metri cubi d’acqua vengono prelevati ogni anno dall’industria italiana. Di questi, una quota ancora troppo alta viene dispersa o utilizzata in modo inefficiente. In particolare, le torri evaporative e i refrigeratori a compressione di vapore — strumenti tradizionalmente impiegati per il raffreddamento — risultano spesso energivori o eccessivamente idroesigenti. Il risultato è un doppio spreco: di acqua e di energia, con ricadute ambientali ed economiche rilevanti.

Tecnologie sostenibili contro lo spreco

I nuovi raffreddatori Atlas Copco riducono i consumi energetici e di acqua nella refrigerazione dei fluidi

A fronte di questi numeri, il mondo industriale è chiamato a innovare. Una delle direzioni più promettenti è rappresentata dai sistemi di raffreddamento ibridi, che uniscono tecnologie a secco e soluzioni adiabatiche per minimizzare i consumi. Tra questi, il raffreddatore TDV — sviluppato da Atlas Copco Italia — rappresenta un esempio concreto, in grado di abbattere fino al 95% l’uso d’acqua rispetto alle torri evaporative.

Questo nuovo sistema di raffreddamento può essere installato a monte dei compressori refrigerati ad acqua, garantendo prestazioni e regolazione della temperatura ottimali. Oltre a garantire efficienza termica, il TDV consente di ridurre i costi di gestione e manutenzione. Tutto ciò senza richiedere personale specializzato.

Ridurre i consumi di acqua nei processi industriali

L’Italia, colpita da crisi idriche ricorrenti e da una gestione frammentata delle risorse, non può più permettersi di trascurare il tema dei consumi di acqua nei processi industriali. Da un lato alcune grandi aziende hanno già adottato tecnologie di nuova generazione per ottimizzare l’uso dell’acqua; dall’altro permangono lacune soprattutto tra le piccole e medie imprese. In molte aree industriali del Centro e Sud Italia, ad esempio, le reti idriche non sono monitorate e le dispersioni superano il 30%.

A livello europeo, la direttiva quadro sulle acque impone una gestione più efficiente e una maggiore responsabilità da parte delle imprese. Tuttavia, servono incentivi concreti e una cultura diffusa dell’uso responsabile. Un passo in avanti arriva anche dalla digitalizzazione: sistemi di monitoraggio in tempo reale e software predittivi possono aiutare a individuare sprechi invisibili e ottimizzare l’intero ciclo idrico produttivo.

Innovare per non restare a secco

Il cambiamento climatico, unito a una crescente scarsità delle risorse, rende urgente una revisione profonda dell’uso dell’acqua nell’industria. Ma questa crisi può trasformarsi in un’opportunità: investire in tecnologie intelligenti, rafforzare il monitoraggio dei consumi e diffondere buone pratiche anche tra le pmi significa non solo ridurre l’impatto ambientale, ma anche aumentare la competitività. L’industria italiana ha le competenze per diventare un modello di efficienza idrica: ora serve la volontà di fare sistema.

Consumi di acqua industriali: sfide e opportunità - Ultima modifica: 2025-08-06T08:20:00+02:00 da Massimiliano Luce