HomeIndustria 4.0Incentivi e Transizione 5.0Credito d’imposta 4.0: un nuovo modello per le comunicazioni degli investimenti

Credito d’imposta 4.0: un nuovo modello per le comunicazioni degli investimenti

Con i recenti decreti del MIMIT, la comunicazione degli investimenti 4.0 assume un ruolo centrale per poter beneficiare del credito d’imposta 4.0, in considerazione del tetto massimo previsto dalla Legge di Bilancio.

Ti potrebbero interessare ⇢

Marianna Capasso

Solo un mese, non di più. Il Decreto direttoriale del MIMIT datato 16 giugno 2025 ha sorpreso tutti. La pubblicazione dell’atto stabilisce l’apertura della piattaforma GSE per le comunicazioni degli Investimenti 4.0. E arriva subito dopo il precedente provvedimento (15 maggio 2025). Nel quale sono riportate le indicazioni sulle nuove procedure per prenotare il credito d’imposta 4.0 e per inviare le comunicazioni.

Dunque, nuove modalità operative per gli investimenti in beni strumentali materiali 4.0 effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025. O anche per quelli con coda al 30 giugno 2026 – qualora al 31 dicembre 2025 risulti versato un acconto pari ad almeno il 20% dell’investimento. Vediamo i dettagli e l’iter.

Le modifiche al Piano Transizione 4.0 con la Legge di Bilancio

La disciplina del Piano Transazione 4.0 ha subito delle modifiche con La Legge di Bilancio, tra critiche e malcontenti. Il Governo ha puntato molto sul Piano 5.0, penalizzando il predecessore. Sono arrivate due importanti restrizioni per “battere cassa”. Colpendo gli “intangibles” e i beni strumentali materiali.

I primi, i beni immateriali tecnologicamente avanzati – ovvero quelli riportati nell’Allegato B della Legge 232/2016 – dal 1° gennaio 2025 non sono più oggetto di incentivo. Il credito d’imposta, previsto al 10% per l’anno in corso, è stato sospeso. Un duro colpo per la comunità imprenditoriale, anche alla luce delle novità relative ai beni strumentali materiali. Per questa categoria di investimenti le aliquote sono rimaste invariate, ma è stata messa mano alla “disponibilità economica”.

È stato infatti stabilito un tetto massimo per la copertura degli investimenti: 2,2 miliardi di euro. Pochi, secondo la comunità imprenditoriale. Tuttavia, nei mesi successivi di questo sbarramento non se ne è più parlato. Si sapeva che sarebbe cambiata la modalità di comunicazione dell’investimento, ma mancavano i dettagli. Fino al 15 maggio 2025, quando è arrivato il Decreto direttoriale del MIMIT.

Le novità per Transizione 4.0 nel Decreto direttoriale del 15 maggio 2025

L'atto ministeriale di maggio riportava le indicazioni sulle nuove procedure per prenotare il credito d’imposta 4.0. E per inviare le comunicazioni. Le nuove modalità operative riguardano gli investimenti in beni strumentali materiali 4.0 effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025 e quelli con coda al 30 giugno 2026.

Si sono “salvate” dalle novità le imprese per le quali l’ordine risultava già accettato dal venditore, al 31 dicembre 2024 (con anticipo del 20% et similia). Non dovranno sgomitare per rientrare nel budget massimo dei 2,2 miliardi. Cosa cambia, allora, operativamente? Come dovranno procedere le imprese che nel 2025 hanno già effettuato degli investimenti, prima della pubblicazione del 15 maggio? E quelle che li effettueranno dopo?

Gli investimenti 4.0 e le tre comunicazioni: preventiva, di conferma e di completamento

Le casistiche sono tre. Partiamo dalle imprese per le quali, al 31 dicembre 2024, l’ordine risultava già accettato dal venditore, con tanto di versamento dell’acconto (20% del costo). Per queste, la comunicazione andava trasmessa sia in via preventiva che in via consuntiva, come stabilito dal Decreto del 24 aprile 2024. Ci sono poi le imprese che prenoteranno il credito per gli investimenti effettuati dal 15 maggio 2025 in poi.

Per costoro, il processo di prenotazione prevede tre comunicazioni. Una preventiva, una dell’acconto e una di completamento. Sarà necessario trasmettere una comunicazione preventiva al MIMIT indicando gli investimenti e il relativo credito. La deadline è prevista per il 31 gennaio 2026, ma prima si investe meglio è: ricordiamo che il budget è limitato a quei famosi 2,2 miliardi.

Il Decreto del 16 giugno 2025 fa chiarezza su un punto rimasto oscuro, in precedenza. Ovvero la certezza della prenotazione delle risorse. L’ultima normativa, infatti, stabilisce che, perfezionando l’invio del modello di comunicazione, l’impresa otterrà una ricevuta. Nella stessa sarà indicato il credito d’imposta prenotato o, in caso diverso, “l’indisponibilità delle risorse”. Vengono così fugati tutti i dubbi.

Entro i successivi 30 giorni dalla comunicazione preventiva bisognerà confermare l’acconto. Sarà necessario inviare una seconda comunicazione che attesti il pagamento di almeno il 20% del costo dell’investimento. Quando poi quest’ultimo terminerà, andrà trasmessa la “comunicazione di completamento”. I termini previsti sono il 31 gennaio 2026, per gli investimenti ultimati entro il 31 dicembre 2025. Oppure il 31 luglio 2026, per gli investimenti completati entro il 30 giugno 2026.

Transizione 4.0: l’adeguamento obbligatorio per non perdere la priorità

Ma come si devono regolare le imprese che hanno investito dopo il 31 dicembre 2024 ma prima del 15 maggio 2025? Cosa accade a quelle avevano già comunicato gli investimenti, sia in via preventiva e sia di completamento, secondo quanto disposto dal decreto del 24 aprile 2024? La notizia buona è che verrà mantenuto l’ordine cronologico di invio della comunicazione preventiva.

La cattiva è che c’è una “condizione”. La priorità sarà valida se le imprese in questione provvederanno a integrare l’istanza già inviata. Dovranno, cioè, trasmettere le informazioni e i dati previsti dal nuovo modello. Quello riportato nell’Allegato 1 del Decreto direttoriale del 16 giugno 2025. La trasmissione dovrà avvenire entro 30 giorni dalla data di apertura della piattaforma.

Anche qualora l’impresa abbia già comunicato il completamento (entro il 15 maggio 2025), dovrà comunque integrare la comunicazione indicando la data dell’ultimo versamento e l’importo dell’ultimo acconto. Pena, la perdita della priorità.

Il 17 giugno alle ore 14.00 è partito l’invio delle comunicazioni per Transizione 4.0

Il Decreto direttoriale del 16 giugno 2025 stabilisce che dalle ore 14.00 del 17 giugno 2025 è possibile inviare le comunicazioni. Esclusivamente tramite il sistema telematico per la gestione della misura, nella sezione “Transizione 4.0” del sito internet del GSE. Una piattaforma informatizzata simile a quella prevista per il Piano Transizione 5.0. Serviranno lo SPID e il modello editabile dell’Allegato 1.

Entro il quinto giorno lavorativo di ogni mese, il Ministero comunicherà all’Agenzia delle Entrate l’elenco delle imprese che hanno fatto richiesta. Secondo l’ordine cronologico di ricezione. Il MIMIT renderà noto l’ammontare del credito d’imposta utilizzabile in compensazione, sulla base delle comunicazioni di completamento. Il quantum potrà poi essere utilizzato dal decimo giorno del mese successivo a quello della trasmissione dei dati.

Tuttavia, le imprese non potranno sapere in tempo reale a che punto siano le risorse. La piattaforma resta uno strumento di monitoraggio utile soprattutto al MIMIT, per comprendere l’andamento delle prenotazioni. Per tenere, cioè, sottocchio le risorse. E questa incertezza non è ben vista dalla comunità imprenditoriale. Ma tant’è. Intanto si parte, navigando a vista. Poi tra qualche mese tireremo le somme.

Credito d’imposta 4.0: un nuovo modello per le comunicazioni degli investimenti - Ultima modifica: 2025-06-17T07:00:00+02:00 da Marianna Capasso