La Internet of Things è da tempo una variante di un fashion che usa Rfid e sensori e diventa smart. In ordine di apparizione, dopo le scarpe, gli occhiali o glismartwatch, arriva un nuovo modello di calza intelligente (al punto da diventare quasi un personal trainer). La tecnologia da indossare usa la sensoristica e un’intelligenza applicativa che negli smartphone incontra il suo canale di comunicazione ideale. Quello che un tempo si chiamava H2M (Human to Machine) oggi si chiamano semplicemente app mentrela machine non è più una macchina ma può essere un qualsiasi oggetto. Ad esempio una maglietta, un camice di ospedale o persino un calzino dotato di tag Rfid, ovvero un sensore capace di rilevare e misurare tutta una serie di informazioni, raccontandocele al telefono: i chilometri percorsi, la pressione, il battito cardiaco, la postura (corretta o sbagliata) e via dicendo.