Si parla molto di Industry 4.0, del piano per l’innovazione del Governo e degli incentivi previsti dalle norme. In sintesi, di cosa si tratta? Il primo elemento che si incontra è il “superammortamento” al 140% per l'acquisto di nuovi macchinari, da intendersi come beni materiali strumentali nuovi, esclusi veicoli e mezzi di trasporto; l'acquisto deve essere effettuato entro la fine del 2017 o entro il 30 giugno 2018, purchè entro la fine del 2017 sia stato pagato almeno il 20% del valore dei beni strumentali. L’iperammortamento, più favorevole in quanto al 250%, riguarda investimenti in “innovazione digitale”, in particolare beni ad alto contenuto tecnologico che sono dettagliati nel testo della manovra. Poi si ha un credito d'imposta per ricerca e sviluppo: attualmente è al 25% e raddoppia fino al 2020 al 50% con tetto di spesa a 20 milioni di euro. Per l’acquisto di nuovi macchinari si ha una proroga al 31 dicembre 2018 dei finanziamenti agevolati. Per le micro imprese (quelle con meno di 10 occupati e un fatturato annuo o un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro) e le PMI, il finanziamento è concesso anche per l'acquisto di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica aventi come finalità la realizzazione di investimenti in tecnologie, compresi gli investimenti in Big Data, Cloud Computing, Banda Ultralarga, Cyber Security, robotica, meccatronica, realtà aumentata, manifattura 3D, e (strano a dirsi) anche RFID. Ancora, detrazione fiscale al 30% per investimenti fino a 1 milione di euro in Startup e PMI innovative, per tre anni, possibilità di cedere le perdite fiscali dei primi tre esercizi per le Startup a un socio che partecipi al capitale per almeno il 20% e sia quotato. Infine una voce sull’imposta sul reddito d'impresa: imprenditori individuali e società in nome collettivo e in accomandita semplice possono applicare la nuova imposta sul reddito d'impresa (e quindi non l'IRPEF progressiva), con aliquota al 24%, equiparata all'IRES.
Super e iperammortamenti
