L’aumento dell’automazione ha generato paure per la disoccupazione di massa. Si stimano fino a 800 milioni di persone – incluso un terzo della forza lavoro di Stati Uniti e Germania – si ritroveranno senza lavoro entro il 2030. Ma i lavoratori svedesi si sentono preparati per la rivoluzione robotica.
L’80% degli svedesi vede i robot e l’intelligenza artificiale in maniera positiva, secondo un sondaggio della Commissione Europea. Al contrario, il 72% degli americani è “preoccupato” dai robot e dall’intelligenza artificiale. La Svezia spende il 27.1% del suo prodotto interno lordo sulla sua rete di sicurezza sociale – che include formazione professionale e sussidi di disoccupazione – confrontato con il 19.3% degli Stati Uniti.
Poiché molte aziende svedesi hanno guadagnato dall’efficienza dei robot, anche i salari sono aumentati, al contrario degli Stati Uniti, dove gli stipendi sono rimasti gli stessi per anni. Ylva Johansson, ministro svedese per l’impiego e l’integrazione, ha dichiarato: “I lavori spariscono e allora noi formiamo le persone per nuovi lavori. Non proteggeremo i lavori. Ma proteggeremo i lavoratori”.