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Il primo codice etico per la robotica

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La Redazione

timthumbIl British Standards Institute, in seguito a un lavoro meticoloso e preciso, ha pubblicato un codice etico per la robotica. L’idea è che queste regole possanoprevenire ogni tipo di complicazione nel progresso tecnologico. Questo è il primo passo verso l’incorporamento di valori etici nel campo della robotica e dell’intelligenza artificiale. Per i fan dei film e dei libri di fantascienza,l’impresa non è del tutto nuova: nel 1942, lo scrittore di racconti di fantascienza, Isaac Asimov, scrisse le tre leggi della robotica, un insieme di regole per evitare che i robot danneggiassero l’umanità. Queste leggi affermavano che: un robot non può danneggiare un essere umano né permettere che un essere umano venga danneggiato; un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, a meno che tali ordini non contravvengano alla Prima Legge; un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge. Oggi, ancora una volta, la fantascienza è diventata realtà e il codice etico viene ufficializzato a tutti gli effetti. Queste le regole etiche relative ai robot: i robot non devono essere progettati esclusivamente o principalmente per uccidere o danneggiare gli esseri umani; è necessario che si possa risalire all’uomo responsabile di un robot e del suo comportamento; gli esseri umani, non i robot, sono i soggetti responsabili del comportamento di un robot.

Il primo codice etico per la robotica - Ultima modifica: 2016-10-03T08:00:09+02:00 da La Redazione