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Porte (logiche) aperte ai biocomputer

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La Redazione

tecLa natura è maestra insuperabile e alcune tecnologie dipendono dalla capacità di alcuni di carpire ai fenomeni naturali i loro segreti. Ecco allora le “porte logiche”, cioè dei componenti dei circuiti elettronici, a partire da supporti biologici invece che dai tradizionali semiconduttori. Un team dell’Imperial College di Londra spiega come ha sviluppato porte logiche utilizzando batteri intestinali e acido desossiribonucleico (DNA). Questo ultimo studio si basa su ricerche precedenti che avevano soltanto dimostrato che le porte logiche biologiche potevano essere realizzate, ma ora il team è riuscito a costruirle. Ciò significa che questi ultimi sviluppi scientifici potrebbero portare alla produzione di sensori in grado di “nuotare” all’interno degli impianti e individuare l’accumulo di sostanze nocive al fine di eliminarle. Altre applicazioni potrebbero essere rilevatori d’inquinamento che, distribuiti nell’ambiente, individuerebbero e neutralizzerebbero le sostanze pericolose.

 

Porte (logiche) aperte ai biocomputer - Ultima modifica: 2016-04-25T20:00:22+02:00 da La Redazione