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Batterie al potassio

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La Redazione

tecnologiaLe batterie agli ioni di litio sono ovunque diffuse in una molteplicità di dispositivi, dai cellulari ai PC alle auto elettriche, ed è proprio la crescente diffusione di batterie di questo tipo che ha iniziato a stimolare la ricerca verso materiali alternativi al litio, che siano soprattutto più diffusi e disponibili, con particolare attenzione al potassio, malgrado la convinzione che questo materiale non possa interagire con la grafite e altri anodi a base carbonio. Ma questo non è vero: la realizzabilità di una “potassium-ion battery” era stata dimostata già nel 1932. Il concetto di fondo di una generica “X-ion battery” è che serve una “riserva” a elevata energia di elettroni con portatori di carica i cui ioni migrino verso l’anodo di grafite creando una corrente elettrica, e indubbiamente il litio svolge bene questo compito, ma ha un difetto non da poco: è estremamante raro, e lo sarà sempre più, per cui è costoso ed è inoltre difficile da riciclare; per questo i ricercatori da tempo tentano di duplicarne le performance testando materiali più disponibili, per esempio sodio, magnesio e anche potassio, quest’ultimo 880 volte più abbondante del litio sulla crosta terrestre. Recenti sperimentazioni hanno permesso di verificare che il potassio lavora abbastanza bene con anodi di grafite in una batteria elettrochimica, anche se le performance sono inferiori, per cui occorre approfondire le ricerche per compensare l’attuale gap.

Batterie al potassio - Ultima modifica: 2015-12-10T20:00:47+01:00 da La Redazione