Nei giorni scorsi, infatti, è stato reso pubblico uno studio, condotto dall'University of Illinois, in collaborazione con la Tufts University e la Northwestern University, riguardante l'elaborazione di un nuovo ed ecocompatibile tipo di tecnologia elettronica, impiegabile in special modo nel campo della medicina. La grande innovazione è costituita da piccoli dispositivi elettronici in grado di disciogliersi nell'acqua o in fluidi organici, in maniera tale da salvaguardare l'ambiente dopo il loro utilizzo. I ricercatori hanno conseguito questo risultato modellando elementi dell'elettronica tradizionale, come il magnesio e il silicio, in una forma ultrasottile, incapsulandola poi in un involucro di seta. Tramite processi tecnologici, il prodotto è stato quindi trasformato nel nuovo materiale, caratterizzato da una grande resistenza e duttilità, nonché, appunto, biodegradabilità. Questi dispositivi, che i ricercatori hanno denominato “transienti”, combinati con conduttori e dielettrici solubili, possono fornire un'ampia gamma di componenti elettronici e rappresentano l'esatto opposto dell'elettronica convenzionale, basata su una stabilità fisica permanente. Il team, a cui si deve l'importante scoperta, ha già impiegato i transitori per la realizzazione di celle solari, antenne e altri strumenti elettronici, le cui nuove caratteristiche permetteranno di non rimanere a languire in discariche, andando così ad aumentare l'impatto ambientale, ma semplicemente di dissolversi in maniera atossica.